sgaialand

In redazione abbiamo fatto la conta per vedere chi avrebbe scritto l’articolo del 6 gennaio: è toccato a me, e quindi mi aggiudico anche il titolo di befana di Sgaialand!

Eccomi qui, con il primo post dell’anno per la sezione blog del nostro magazine; se è vero che anche quando Sgaialand era un blog non mi è mai piaciuto fare quei post di fine anno troppo “lodanti e imbrodanti”, quest’anno è davvero dura guardarsi indietro e trattenersi dal fare qualche considerazione, perché il 2016 è stato l’anno della catarsi, della rivoluzione, dei colpi di scena, delle infinite opportunità… e della fatica bestia.

Esattamente un anno fa, dopo qualche esperienza di collaborazione non troppo felice in cui speravo di poter creare utili ed interessanti sinergie tra digital lovers, mi sono ritrovata a riconsiderare interamente il mio progetto, a decidere di dare la direzione che finalmente ero libera di seguire senza vincoli e catene e scritta su quel quaderno impolverato che porta sulla copertina la scritta I MIEI PROGETTI e che, dall’età di 20 anni, ho riempito di schizzi, appunti, disegni, ritagli di giornale, foto.

Tra i miei mille progetti, a metà quaderno c’è la parola “giornale”, scritta quando, poco prima di laurearmi in Psicologia Clinica, ripensavo a quanto mi dispiaceva non avere avuto il permesso di iscrivermi a Scienze della Comunicazione. Ma se c’è un punto comune a tutti i miei step cruciali di carriera o di vita personale, questo è rappresentato proprio dalla parola NO: ogni volta che la vita mi ha schiaffato in faccia un bel NO, per quanto doloroso sia stato, l’ho interiorizzato e trasformato in stimolo, in obiettivo da raggiungere e possibilmente superare. Se è vero che spesso la prima nemica di me stessa sono io, con la mia eccessiva e maniacale autocritica, è anche vero che ho un grande dono: una forza di volontà gigantesca e inossidabile. E di no o di schiaffi al morale ne ho avuto così tanti in questi 32 anni, che ora il mio gioco preferito è proprio quello di sentirmi dire “non ce la farai mai” oppure “non puoi” e studiare in qualche ora il miglior modo per smentire chi prova a tarpare le mie ali sgaie. Nel campo del lecito e del legale, of course 😉

sgaialandOggi va molto di moda parlare di resilienza, meravigliosa parola che ho imparato durante il primo anno di Psicologia: la parola resilienza indica la capacità di far fronte in modo positivo a eventi traumatici, di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà, di ricostruirsi restando sensibili alle opportunità positive che la vita offre, fronteggiando efficacemente le contrarietà senza alienare la propria identità.

Perché questo lungo incipit e perché resilienza? Perché se penso agli infiniti bastoni che sono stati infilati tra le ruote di Sgaialand nel 2016, sono molto orgogliosa di aver raggiunto con sudore e fatica, ma anche con tanto supporto da parte di amici, affetti e collaboratori, questi piccoli grandi momenti di soddisfazione, per me e per Sgaialand:

  • Gennaio 2016: Sgaialand è ancora un blog, dal 2014, e viene creata la community di Sgaialand, che a suon di #prendilasgaia comincia a farsi notare sempre di più sul web, in particolar modo su Instagram. Un hashtag che diventa filosofia di vita, giocando sul mio nome e sull’aggettivo veneto Sgaio, che ha ispirato il brand Sgaialand, appunto.sgaialand
  • Contemporaneamente lancio l’iniziativa Scrivere per Sgaialand, invitando tutti i seguaci di Sgaialand a scrivere articoli per il blog, sommandosi alle 5 contributor stabili dell’epoca. Risultato? Un sacco di richieste, un sacco di post interessanti.sgaialand
  • Amo scrivere e il mondo digitale, ma ho sempre bisogno di creare un contatto “fisico” e conoscere personalmente i nostri seguaci, sono pur sempre un’ex animatrice di villaggio turistico! Invento gli Sgaiatour, iniziativa di successo che ha visto tre bellissimi appuntamenti alla scoperta del Veneto per i seguaci di Sgaialand. Il secondo, alla scoperta delle Venezia nascosta, ha visto la partecipazione di 214 persone! Parallelamente creo qualche piccola iniziativa per i lettori in un negozio di Padova.
  • L’Università IUSVE mi propone di tenere un seminario di tre ore sulle opportunità e dinamiche del mondo blogging alla classe di marketing. Le collaborazioni e le sinergie con le realtà del territorio veneto aumentano, giro come una trattola da Treviso a Valeggio sul Mincio, passando per Padova, Vicenza, Asiago. Il tutto mentre ancora lavoravo come dipendente per una nota multinazionale. Di giorno lavoravo 9-10 ore per altri girando il Nord Est, mentre la mattina alle 5, la notte e tutti i week-end costruivo e gestivo il nuovo Sgaialand.
  • Luglio 2016: bello tutto, divertente, ma non mi interessava fare la blogger prezzemolina, non mi interessava intasare le bacheche Facebook col mio faccione, fare la modella o essere protagonista di contenuti che sì aiutavano ad avere visibilità, ma cominciavano a non essere più coerenti col mio modo di essere. Era necessario in una fase transitoria, ma io dovevo ricordarmi della parola GIORNALE del mio quadernino sgualcito. Decido di svoltare e di fare ciò che nessuno (marito a parte) inizialmente ha appoggiato: MI LICENZIO e registro Sgaialand come testata giornalistica al Tribunale di Vicenza, conscia che questo significava togliersi dai riflettori, imparare a scrivere davvero bene, non più in prima persona, e prepararsi a lottare, in un’epoca in cui si ammicca di più a blog e blogger che non a riviste e magazine. Ed è questo il mio nuovo NO, quello da smentire e superare. 
  • Un magazine deve essere guidato da chi conosce a fondo la professione di giornalista, da chi sa cosa si può e non si può fare, da chi sa riconoscere quando un articolo o un post sono davvero ben scritti e possono essere definiti “informazione”.  Convoco Ilaria Rebecchi, che diventa Direttore di Sgaialand e insieme selezioniamo e formiamo la grande redazione di Sgaialand Magazine. 20 donne, una meglio dell’altra.
  • Ci viene proposta una rubrica radio: per due mesi gestisco un piccolo spazio su Radio Piter Pan con successo, con l’ottima spalla di Filippo Ferraro.sgaialand
  • Confindustria Belluno ci invita come relatrici al Digital Meet, perché la mia e la nostra storia comincia a fare parlare.sgaialand
  • Sgaialand diventa oggetto di case history allo IUSVE, Università privata di Verona e Venezia.
  • La community del #prendilasgaia cresce sempre di più, vengono organizzati contest per aggiudicarsi la mitica Perpetua in edizione limitata per noi.sgaialand
  • Nel giro di 3 mesi Sgaialand supera i 7000 lettori unici al mese, quando ancora non ha fatto il lancio ufficiale. A fine 2016 Sgaialand ufficializza la partnership con la testata Garda Outdoors, che porterà il nostro nome anche in Trentino e Lombardia e nel frattempo si prepara a lanciare la prima pizza Sgaia, presso la pizzeria Al Cubetto di Padova

Il 2017? Sgaio a dire poco, ma non possiamo dirvi di più, se non un grande grazie da tutte noi per essere riusciti a farci fare tutto questo. Si può conoscere la parola resilienza, si può avere forza di volontà e determinazione, ma senza il supporto costante di chi ci segue  e ci ha capite  sarebbe molto più difficile.

Buon anno a tutti e ricordate di ammiccare sempre a tutti i NO che riceverete!

#prendilasgaia

Gaia♥

P.S. Come sempre, se vi fa piacere, potete seguire le mie avventure sul mio profilo Instagram, cliccando qui!

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Vicentina di origine, padovana da lunga data, gira il Veneto in lungo, largo e obliquo per diletto e lavoro. Founder di Sgaialand.it, co-dirige la storica agenzia di creatività pubblicitaria Caratti E Poletto, è Docente di Psicologia del Marketing & dell'Advertising all'Università IUSVE a Venezia e Verona, e insegna al Master Food & Wine 4.0. Ha portato il format internazionale Fuckup Nigts a Padova, di cui è licenziataria e organizzatrice. Sposata con Giulio e mamma di Cecilia, è anche speaker, ospite e presentatrice di numerosi eventi. Info utili: non levatele la cioccolata di mano.