Un racconto fatto di esperienze, parole, immagini, emozioni, quello che traspare dalla mostra fotografica e spettacolo teatrale FIX ME a Vicenza dal 17 al 19 novembre

Venerdì, sabato e domenica presso Palazzo Cordellina di Vicenza si conclude la rassegna tematica Quando la mente…, inserita all’interno del più ampio carnet di eventi “Le stagioni dell’Alzheimer 2017: continuiamo a prenderci cura”.

Quando la mente è arte, questo è il titolo dell’evento di chiusura concepito come una mostra fotografica aperta dal venerdì 17 alla domenica 19, che si fonde con uno spettacolo teatrale.
Si dice spesso che siamo quello che mangiamo, la musica che ascoltiamo, i libri che leggiamo, i film che vediamo. Forse alla fine ciò che siamo è, soprattutto, la somma dei ricordi che vivono dentro di noi, stratificati nella memoria.
È difficile immaginare come ci si possa sentire a non ricordare cose, persone, parole.
Con un processo empatico fuori dell’ordinario, i fotografi, che hanno partecipato a questo progetto, hanno cercato di comprenderlo, prima, per raccontarcelo, poi.

Quando la mente è Arte:
FIX ME, mostra fotografica e spettacolo teatrale

Cinzia, Davide, Filippo, Doris e Rita dell’Associazione Frequenze Visive di Vigonovo (VE) si sono messi in gioco, hanno ascoltato testimonianze, conosciuto persone, si sono emozionati e ognuno, con la propria sensibilità, ha cercato di traslare questa esperienza personale, dal vissuto interiore alle immagini.
Sono stati coinvolti dall’Associazione Rindola – Centro Medico e dal Comune di Vigonovo nel progetto In.te.se: percorsi riabilitativi strutturati per persone affette da demenza in fase iniziale che, condividendo pensieri, emozioni, vissuti imparano a gestire la quotidianità.
Attraverso questa esperienza i fotografi hanno scoperto che la vita esiste e continua sempre, e che in fondo siamo comunque collegati gli uni agli altri, anche se a volte lo dimentichiamo, noi per primi “i cosiddetti sani”.
Ne è nato è FIX ME, un racconto veramente profondo e multistratificato: un po’ come lo è la memoria.
Si può osservare la sequenza delle fotografie e comprendere quello che succede settimanalmente all’interno del progetto “In.te.se”. Poi si può scendere più in profondità e osservare come, non solo ogni fotografia racchiuda una storia, ma come queste fotografie tutte insieme diano vita a un vero racconto mozzafiato da leggere dall’inizio alla fine.

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A un livello ancora più profondo e simbolico, il racconto / mostra fotografica si snoda nella successione tra il pieno e il vuoto d’immagine, tra inquadratura larga e il dettaglio.
Simbolicamente tale successione mima l’alternanza tra una memoria che c’è e non c’è, tra un prima – in cui esistono parole e nomi che definiscono persone, oggetti e luoghi – e un dopo – dove ci si perde, all’improvviso, dentro dettagli di cui a volte “scappa” il nome.
Quando agli scatti, che colgono “pezzi di vita”, viene applicato in maniera desueta il processo di fissaggio in camera oscura, tenuto volutamente parziale e imperfetto per far si che parte dell’immagine si dissolva, la ricognizione di Cinzia, Davide, Filippo Doris e Rita si tramuta in atto performativo artistico profondo e compiuto che, in alcuni fotografie, si completa con la sovrapposizione di frasi sulla memoria, raccolte durante l’incontro con le persone del progetto.

FIX ME infine va oltre la mostra e si anima con uno spettacolo multimediale dove le immagini vengono impiegate, tradotte, teatralizzate e messe in scena unitamente al ballo e alla musica che, intrecciandosi, danno vita a una performance artistica emozionante.
La voce profonda di Vasco Mirandola, attore di teatro, ma anche di televisione e cinema con all’attivo un premio Oscar (nel’92 per Mediterraneo di Salvatores), poeta, creativo, giocoliere di parole e note, costruttore di sogni, si intreccia con le coreografie della danzatrice Samuela Barbieri.
Ad accompagnare gli artisti la musica di Mattatoio5. A pieno titolo inseriti tra i gruppi più sperimentali attivi nel nostro territorio, non solo dal punto di vista musicale, combinano sonorità anticonvenzionali a immagini, effetti visivi e coreografie live per coinvolgere udito e vista in un’esperienza proiettata oltre il mero ascoltare.

FIX ME è un racconto di grande sensibilità, che si chiude con emozione e pathos: è la storia di un amore lungo una vita, fissata dentro quegli orecchini – regalo tra innamorati – di cui, se hai voglia di ascoltare, la signora ti racconterà i dettagli, o forse non se li ricorderà più. Alla fine poco conta: comunque è successo.
La vita è un viaggio che si fissa nelle nostre rughe. E le rughe non dimenticano, mai.

La mostra fotografica e lo spettacolo sono organizzati da: Associazione Frequenze Visive (www.frequenze-visive.it), Associazione Rindola, Fondazione Vignato per l’Arte e Anap  Confartigianato Vicenza, con il patrocinio di Regione Veneto, Ulss 8 Berica, Comune di Vicenza e Alzheimer Uniti, nonché la preziosa collaborazione del Comune di Vicenza, Biblioteca Civica Bertoliana, Associazione Auser e Sgaialand Magazine come media partner.
Le musiche sono a cura del gruppo musicale Mattatoio5 (www.mattatoio5band.com).
Voce narrante: Vasco Mirandola
Coreografie e ballo: Samuela Barbieri

INFORMAZIONI:
La Mostra e la performance sono a ingresso libero

Mostra
Dal 17 al 19 novembre 2017
Sede: Palazzo Cordellina, Biblioteca Civica Bertoliana di Vicenza – piano terra.
Orario: venerdì 18-20,30, sabato e domenica 10 – 18

Perfomance:
Domenica 19 novembre
Orario: dalle 16 alle17
Sede: Salone dalla Pozza al 2° piano di Palazzo Cordellina – Biblioteca Civica Bertoliana.
L’ingresso è libero fino a esaurimento posti (max. 60 persone a sedere) e accessibile su prenotazione inviando una mail a rindola@centrorindola.it, info@fondazionevignato.it oppure telefonando al numero: 0444.023924

Per info orari mostra e prenotazioni performance (entro il 16 novembre):
Tel: 0444.023924
rindola@centrorindola.it, info@fondazionevignato.it

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