Contro la violenza sulle donne ecco la mostra “In nome dell’Uomo” in programma a Villa Guidini: una riflessione sociale e culturale con un obiettivo di speranza

Per la prima volta a Treviso l’arte contemporanea fa il suo ingresso nella lotta contro la violenza sulle donne. E lo fa attraverso un’importante mostra d’arte dal titolo evocativo “In nome dell’Uomo” che si terrà da oggi al 2 dicembre 2017 a Villa Guidini (Zero Branco, Treviso). Un manifesto di denuncia che, grazie ad un importante lavoro di ricerca, si propone come momento di riflessione sociale e culturale che suggerisca soluzione e speranza.

Si potrebbe quasi dire che alla violenza siamo stati abituati: quotidianamente la cronaca ci mostra immagini terribili davanti alle quali, addomesticati all’orrore, non sappiamo più reagire. La donna però è e resta il centro dal quale si dipanano tutte le altre riflessioni sulla violenza. Che la donna subisca violenza è purtroppo assodato. Che sia l’uomo a infliggerla è purtroppo dato di fatto.  Ma di che uomo stiamo parlando?

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Ecco quindi un titolo importate: In nome dell’Uomo. Dove Uomo con la lettera maiuscola diventa l’Uomo che sceglie di stare al fianco delle donne, dei bambini, dei fragili, incoraggia la bellezza il talento la giustizia, combatte per un mondo senza violenza sulle donne.
Ma Uomo è anche la somma di “uomo e donna”, è il genere umano che fortemente deve lottare contro la violenza su bambini, animali, ambiente, omofobia.
«In nome dell’Uomo fa un passo in più – spiega la curatrice Barbara Codogno non solo rifuggo, condanno e non pratico la violenza, ma in nome dell’Uomo sono chiamato sulla Terra per fare il bene, per fare il meglio che può fare un Uomo. Se cambiasse l’atteggiamento violento che in molti assumono, quella violenza subdola e diffusa – una consuetudine che ormai ci ha anestetizzato – allora saremo di fronte ad un cambiamento culturale epocale, che includerebbe necessariamente anche la fine della violenza sul corpo della donna».

Perché l’Uomo di domani è un Uomo nuovo,
e dice no alla violenza sulle donne

“In nome dell’Uomo” è un progetto d’arte contemporanea fortemente voluto e realizzato grazie al sostengo della Commissione Intercomunale Pari Opportunità (CPOI), presieduta da Simona Guardati, e i Comuni di Casale sul Sile, Casier, Preganziol e Zero Branco. Si avvale dei patrocini della Commissione per la Realizzazione delle Pari Opportunità tra Uomo e Donna della Regione del Veneto, Commissione per le Pari Opportunità del Comune di Treviso e dell’Associazione Italiana Donne Medico – Sezione di Treviso; della collaborazione di Cambiamento Maschile Centro di Ascolto Uomini Maltrattanti di Montebelluna; e del contributo di BHR Treviso Hotel, in qualità di main sponsor. “In nome dell’Uomo”, in collaborazione con Cittadellarte, è realizzata anche grazie al supporto tecnico di EtnoFilm, InPrint Pubblicità e Tanis Root.

ARTISTI

Sedici artisti, tra le eccellenze locali e nazionali che lavorano specificatamente sul tema della violenza, sono stati chiamati a presentare una loro riflessione che non vuole essere gridata ma proporre soluzioni, superamento e speranza. Tra installazioni, opere di fotografia, pittura, scultura e videoarte, “In nome dell’Uomo” affronta il tema affidandosi all’interpretazione di ogni singolo artista, con particolare attenzione alla sua ricaduta sociale.

Emanuela CALLEGARIN / Adolfina DE STEFANI / KETRA / Antonello MANTOVANI / Stefano REOLON / Carla RIGATO / Alberto SAKA / Gabriella SANTUARI / Bärbel SCHMIDTMANN / Elisabetta SGOBBI / Felice TAGLIAFERRI / Andrea TAGLIAPIETRA / Giovanni Oscar URSO / Marco VECCHIATO / Mariarosa VIO / Grazia ZATTARIN.

 

EVENTI COLLATERALI

Per analizzare e approfondire le molte sfaccettature legate al tema della violenza sulle donne, la mostra “In nome dell’Uomo” presenta, oltre all’esposizione d’arte contemporanea, diversi momenti di riflessione che si terranno a Villa Guidini sempre ad ingresso gratuito.

 

MARTEDì 28 NOVEMBRE si terrà una particolare visita guidata a cura di FELICE TAGLIAFERRI, scultore non vedente noto a livello internazionale, un importante momento di sensibilizzazione in occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità che si celebra il 3 dicembre. Un’occasione per tutti i partecipanti di “vedere” l’arte esclusivamente con le mani.  Tagliaferri, che da anni porta avanti il messaggio che l’arte è patrimonio universale e come tale deve essere accessibile a tutti secondo le proprie possibilità, famosissima la sua riproduzione della celebre scultura “Il cristo Rivelato” esposta nella Cappella Sansevero resa disponibile alla fruizione tattile.

Felice Tagliaferri collabora con il Museo Tattile Statale Omero, il Museo di Arte Contemporanea di Roma, i Musei Vaticani, l’Accademia di Brera, l’Accademia di Roma, la Collezione Guggenheim di Venezia, Ca’ la Ghironda Modern Art Museum. Nel 2014 ha partecipato a un progetto di CBM Italia Onlus che prevedeva l’avvio di un laboratorio artistico permanente alla Bethany School di Shillong, in India, che è stato ripreso da Silvio Soldini e Giorgio Garini nel documentario “Un Albero Indiano”.

“In nome dell’Uomo” chiuderà con il FINISSAGE SABATO 2 DICEMBRE dedicato alla proiezione di due documentari di denuncia contro la violenza sulla donna, ma anche testimonianza dell’emancipazione da stati di abbrutimento sociale attraverso il lavoro. L’evento, in collaborazione con l’antropologo Fabio Gemo direttore artistico dell’Etnofilomfest, si terrà dalle ore 15.00 alle ore 18.00 presso l’Auditorium di Zero Branco, ad ingresso gratuito. I due documentari presentati saranno: “2 Girlsdi Marco Speroni e “Strane straniere” di Elisa Amorus.

 

 

 

 

 

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