Con la mostra Abscondita, a Bassano del Grappa le tele voltano le spalle al visitatore per raccontare altrettante, affascinanti storie. E così ritratti, paesaggi, nature morte, scene sacre e profane raffigurate in una grande selezione di opere dei Musei Civici di Bassano del Grappa resteranno invisibili. Perché girati verso il muro.

Dal 2 giugno al 3 settembre, ad attendere il visitatore di Abscondita. Segreti svelati delle opere d’arte, mostra a cura di Chiara Casarin, allestita nella Galleria Civica del Museo di Bassano del Grappa, saranno infatti i retri di queste tele.

Ciascuno dei quali racconta e documenta una precisa e affascinante storia, ignota al pubblico che invece ben conosce il fronte.

Tele, telai e cornici svelano la loro vera materia, ma soprattutto si mostrano supporto di informazioni determinanti per la conoscenza della storia del dipinto, dell’artista e di coloro che nel tempo lo hanno posseduto. I viaggi, le mostre, i mecenati e le dediche diventano i tasselli di una storia dell’arte inedita.

Nel panorama internazionale mai è stato realizzato un progetto espositivo come Abscondita. Il richiamo ideale che la curatrice propone è al dipinto di Cornelius Norbertus Gijsbrechts, realizzato tra il 1670 e il 1675 oggi patrimonio della National Gallery of Denmark di Copenhagen, raffigurante il retro di una tela dipinto sul davanti.

abscondita

Quel dirompente dipinto, frutto di un virtuosismo senza pari, fu un “tentativo di vedere l’arte come ad un medium che pensa a se stesso e alle sue strutture nascoste, generando – spiega Chiara Casarin – un nuovo linguaggio, in questo caso meta-pittorico, privo di rappresentazione referenziale. Proponendo la prima manifestazione assoluta – integrale – di un gesto autoriflessivo della professione del pittore, lontano dall’autoritratto in studio, qualcosa di più eversivo”.

A Bassano si invita il visitatore a cambiare abitudini e leggere la storia dell’arte attraverso la percezione dei segnali, degli indizi, delle informazioni presenti nel lato b delle opere d’arte. Superando la soglia del visibile, di quanto è di norma ufficialmente proposto. Osservando ciascuna tela si entra nel backstage dell’opera, penetrando mondi ignoti e finora ignorati.

Osservare il retro di un dipinto ci induce ad avvicinarci il più possibile senza subire le regole della prospettiva che il fronte, la composizione pittorica, solitamente ci detta. I più piccoli dettagli diventano nuovi elementi di conoscenza di un’opera e di come sia stata realizzata.

Dai chiodi ai telai, dai cartellini delle mostre in cui l’opera è stata esposta, alle tracce dei restauri, ai codici di inventario. Tutte tracce che rivelano, a chi le sa decrittare, il percorso nel tempo dell’opera.

“Aprire gli archivi indagando il patrimonio della nostra città con una modalità inedita, capace di offrire nuovi percorsi espositivi tra le opere di una collezione esposta da due secoli. Con Abscondita ci rivolgiamo alla curiosità del pubblico, accompagnandolo in una nuova ricerca che sorprenderà gli esperti e affascinerà chi scoprirà per la prima volta la ricchezza del nostro Museo Civico” afferma l’assessore alla cultura Giovanni Cunico.

Ma guardare dietro non significa solo girare i dipinti. Vedere il lato nascosto di una collezione pubblica significa concedere allo sguardo del pubblico di insinuarsi fin dove non potrebbe accedere. Ecco che così in mostra viene allestito il backstage del museo con le opere che non vengono esposte perché rovinate o addirittura distrutte e non ancora restaurate, oppure il backstage della mostra con tutto ciò che ha portato alla sua realizzazione e al suo allestimento ma che, nella normale prassi curatoriale, viene sempre tassativamente tenuto nascosto al visitatore.

Per maggiori info http://www.museibassano.it/

Articolo precedenteLa Restera del Sile: un libro che celebra un luogo meraviglioso dal ritmo slow
Articolo successivoArriva Cibo a Regola D’Arte e Treviso diventa capitale del gusto tra eventi e personalità
Un team tutto veneto formato da professionisti in ambiti diversi. La redazione Sgaialand Magazine racconta il Veneto che funziona, appassiona, cresce ed emoziona. Quello frizzante, curioso, impegnato, spesso eccellente, sempre sgaio.