Il Marrone di Combai, delizia e tradizione secolare

Nuova puntata della rubrica In Cucina con Lele, questa volta con una ricetta di una squisita vellutata realizzata con il Marrone di Combai

L’autunno è arrivato anche nella Terra delle Meraviglie. Mentre gli alberi si tingono di giallo e arancio, nelle strade si riempiono del profumo delle caldarroste. Nelle Prealpi trevigiane cresce il Marrone di Combai, che ha ricevuto l’Igp nel 2009.

Per secoli la castanicoltura ha rappresentato una risorsa fondamentale per la popolazione, tanto da creare una vera e propria civiltà del castagno. In un documento risalente al 1665 viene descritta una curiosa consuetudine: la raccolta collettiva delle castagne. All’alba, nella piazza di Combai, si radunavano tutti i capifamiglia, tra cui venivano eletti tre saltari e tutti gli abitanti, più di centocinquanta persone tra cui donne e bambini, procedevano insieme alla raccolta della castagna per poi dividerle in modo equo, secondo i bisogni, tra le stesse famiglie.

A partire da metà Settecento, la vendita di questo patrimonio, con la sua trasformazione di demanio pubblico, e il venir meno di norme collettive e solidali hanno portato all’abbandono e alla decadenza dei castagneti, decimati poi a inizio Novecento per la comparsa di alcune malattie.
La cultura e le conoscenze agronomiche sono state tramandate di generazione in generazione, tra bottai, contadini ed artigiani, e con il tempo, recuperando quel patrimonio di conoscenze, si è tornati a livelli di produzione di castagne ai livelli quantitativi e qualitativi di un tempo.
La cultura del castagno è così radicata e importante che dal 1945, ogni anno, si tiene la Festa del Marrone di Combai.

Nel nostro video (se vi siete persi la prima puntata di In Cucina con Lele, eccola qui) troverete la ricetta di una deliziosa Vellutata di Castagne fatta proprio con il Marrone di Combai!

PS: la ricetta è per circa due porzioni!

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