Il grande artista britannico arriva in Italia con la sua più importante personale: tutto quello che dovreste sapere sulla misteriosa mostra di Damien Hirst a Venezia

Damien Hirst a Venezia: da oggi Palazzo Grassi e Punta della Dogana saranno le maestose location dell’inedito e misterioso progetto dell’artista britannico, che coinvolgerà entrambe le sedi.
La mostra, che rimarrà aperta al pubblico fino al 3 dicembre, segna una nuova tappa nella storia di Palazzo Grassi e Punta della Dogana: per la prima volta le due sedi veneziane della Collezione Pinault saranno interamente affidate a un singolo artista.
Si tratta infatti della prima grande mostra personale dedicata a Damien Hirst a Venezia e in generale in Italia, dopo la retrospettiva del 2004 al Museo Archeologico Nazionale di Napoli. La mostra è curata da Elena Geuna, già curatrice delle monografiche dedicate a Rudolf Stingel (2013) e Sigmar Polke (2016), entrambe a Palazzo Grassi.

Questo progetto di Damien Hirst è frutto di un lavoro durato dieci anni, e rappresenta il culmine dello stretto rapporto tra l’artista e la Collezione Pinault nato diversi anni fa.
Il lavoro di Hirst, artista imprescindibile della collezione, è già stato presentato due volte a Palazzo Grassi: nel 2006 in occasione della mostra inaugurale “Where Are We Going?” – l’esposizione prendeva il titolo proprio dall’opera Where Are We Going? Where Do We Come From? Is There a Reason? (2000–2004) dell’artista britannico – e nel 2007 in “Una selezione PostPop”.
Altri lavori sono stati esposti in occasione di due grandi mostre della Collezione Pinault: “A Triple tour” alla Conciergerie di Parigi nel 2013 e “Art Lovers” al Grimaldi Forum di Monaco nel 2014. L’esposizione in programma nel 2017 si inscrive nell’ambito del ciclo di monografie dedicate a grandi artisti contemporanei – Urs Fischer (2012), Rudolf Stingel (2013), Martial Raysse (2015) e Sigmar Polke (2016) – che si alternano alle mostre collettive tematiche, con opere della Collezione Pinault.

Damien Hirst a Venezia

Nasce nel 1965 a Bristol, cresce a Leeds e dal 1986 al 1989 studia Belle Arti al Goldsmith College di Londra.
Durante il suo secondo anno, l’artista lavora all’organizzazione e alla curatela di “Freeze”, una mostra collettiva nota per essere stata il trampolino di lancio non solo per Hirst stesso, ma per un’intera generazione di giovani artisti britannici.
Dalla fine degli anni ’80, Damien Hirst realizza una vasta serie di installazioni, sculture, dipinti e disegni con il fine di esplorare le complesse relazioni tra arte, bellezza, religione, scienza, vita e morte. Con i suoi lavori – tra cui l’iconico squalo in formaldeide The Physical Impossibility of Death in the Mind of Someone Living (1991) e For the Love of God (2007), calco in platino di un teschio tempestato di 8.601 purissimi diamanti – Damien Hirst sfida le certezze del mondo contemporaneo, esaminando tutte le incertezze insite nella natura dell’uomo.
Attualmente Damien Hirst vive e lavora tra Londra e Gloucester. Dal 1987 sono state organizzate in tutto il mondo oltre 90 sue mostre personali e ha partecipato, inoltre, a più di 300 mostre collettive.

Damien Hirst a Venezia
Nel 2012 la Tate Modern di Londra, in contemporanea con le Olimpiadi Culturali, ha presentato una grande retrospettiva sul lavoro dell’artista. Sono state organizzate mostre personali di Damine Hirst anche al Qatar Museums Authority, ALRIWAQ Doha (2013-2014), a Palazzo Vecchio, Firenze (2010), all’Oceanographic Museum, Monaco (2010), al Rijksmuseum, Amsterdam (2008), all’Astrup Fearnley Museet fur Moderne Kunst, Oslo (2005) e al Museo Archeologico Nazionale, Napoli (2004). Nel 1995 Damien Hirst vince il prestigioso Turner Prize.

Articolo precedenteSfilata Spring Summer 17 Ipercity: ecco come è andata!
Articolo successivoUn’estate in musica al Festival del Vittoriale Tener-a-mente!
Un team tutto veneto formato da professionisti in ambiti diversi. La redazione Sgaialand Magazine racconta il Veneto che funziona, appassiona, cresce ed emoziona. Quello frizzante, curioso, impegnato, spesso eccellente, sempre sgaio.