Carlo Cracco

Esce nelle librerie italiane l’ultimo libro del super chef Carlo Cracco, 60 nuove ricette con protagonisti gli ingredienti più semplici della cucina nostrana

“È nato prima l’uovo o la farina?” La risposta ce la fornisce Carlo Cracco:
«L’essenziale è lavorare con cura, prestando attenzione a quello che è più vicino a noi, proprio a partire dagli ingredienti. Perché, se ci pensate, sono le cose in apparenza più schiette quelle che ci possono regalare le sorprese più grandi, quelle che non ci stancano mai e ci danno l’emozione di aver raggiunto, magari per la prima volta, qualcosa che non ci saremmo mai immaginati»
Dalle uova al limone, dai ceci ai pomodori, Carlo Cracco racconta così 11 ingredienti, svelandone caratteristiche, storia e usi nella cucina contemporanea. Nel libro, inoltre, per ognuno regala nuove ricette, pensate appositamente per valorizzarli.
A partire dall’uovo, che Cracco – racconta – trovava nel pollaio della nonna e grazie al quale oggi sperimenta consistenze e potenzialità, ad esempio proponendo la preparazione della crema catalana al pecorino o di una maionese al Parmigiano Reggiano da leccarsi i baffi.
Lo sapevate, poi, che le patate venivano esposte solamente nei giardini botanici? Bene, oggi invece potremmo abbinarle alle ortiche per una zuppa indimenticabile.
Poi c’è il riso mantecato al sesamo nero con mele e le frittelle con ricotta e cannella.
Insomma, 60 nuove ricette per scoprire la ricchezza e i segreti degli ingredienti più semplici, tipici proprio della cucina tradizionale italiana e anche veneta, tradendo le origini dello chef più famoso della tv e non solo: Carlo Cracco, infatti, è nato a Vicenza nel 1965, e dopo aver lanciato (sempre per Rizzoli – ndr) nel 2012 il bestseller “Se vuoi fare il figo usa lo scalogno”, nel 2013 “A qualcuno piace Cracco”, nel 2014 “Dire, fare, brasare” e nel 2015 “In principio era l’anguria salata”, ora è il turno degli ingredienti più semplici e rappresentativi del buon cibo all’italiana (e non solo).
E allora buon appetito e #prendilasgaia, anche in cucina!

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