Il broccoletto di Custoza è entrato a far parte tra i presidi Slow Food: e allora scopriamo questa tipicità veronese da leccarsi i baffi!

Il nostro territorio, si sa, è meraviglioso, ricco di tipicità gustose ed eccellenze invidiabili. Ad esempio, tra le fertili colline veronesi, cresce un prodotto genuino, gustoso e di recente entrato a far parte dei presidi Slow Food: si tratta del broccoletto di Custoza, una pianta che si trova nei nostri mercati in mazzetti dalle foglie lunghe e sottili, impreziosite da nervature centrali.
Il broccoletto di Custoza cresce in questa area grazie alla presenza di terreni di origine morenica e di natura calcarea, in un clima, quello notoriamente temperato della riviera del Lago di Garda, che ne favorisce la crescita grazie a temperature medie intorno ai 12°.

broccoletto di custoza
Il territorio di Custoza, infatti, è l’habitat perfetto per lo sviluppo e il mantenimento di una tradizione che con il tempo è diventata caratteristica e d’eccellenza, trasmessa di padre in figlio con costanza e desiderio di tutelare l’esclusiva cerchia di produttori che hanno permesso a questa coltura di non estinguersi o confondersi con altre specie.

Le prime testimonianze della coltivazione di quello che ora conosciamo come broccoletto di Custoza risalgono intorno al 1600, quando cavoli cappucci, verze, cavoli rapa, cavolfiori e broccoli, si riconoscevano nella letteratura botanica. Ma le prime prove dirette della coltivazione di questa tipicità veronese si datano agli inizi del Novecento, e sono fornite dai cosiddetti Senatori del Broccoletto, Policarpo Forante e Italo Pachera, che gettarono le basi affinché le piante selezionate dai rispettivi orti non risentissero, nella produzione, della crisi del dopo guerra.
Senza la presenza dell’irrigazione, all’epoca le piante andavano annaffiate una ad una con lo “scodelin” attinto alla sorgente più prossima in località Pescarete, e il prodotto veniva commercializzato nelle zone vicine, da Valeggio a Quaderni, Sommacampagna e Villafranca Veronese.
Nonostante la proliferazione urbanistica degli anni 60, il broccoletto di Custoza continuò ad essere prodotto grazie all’impegno di Fornate e Mario Bottura, determinati affinché la coltura non si estinguesse.

broccoletto di custoza
Numerose sono le feste e le sagre organizzate ad inizio anno, fino alla fine di febbraio nel territorio vicino a Custoza, e gli 8 produttori del Presidio lavorano alla sua coltivazione in un’area di circa 5 ettari nelle località Valle Molini, Monte Ossario, Bagolina, Cavalchina, Montegoi, Staffalo, Cappello, Monte Tamburino Sardo, Baracca, Monte Rico e Càdel Magro, creando e rafforzando un circuito virtuoso con la comunità sul territorio, dai consumatori locali alla ristorazione.

Con il suo gusto inconfondibile, delicato e leggermente dolce, oggi il broccoletto di Custoza si consuma prevalentemente lessato e condito con olio d’oliva extravergine del lago di Garda, sale, pepe e uova sode, si assapora al meglio se accompagnato da un buon bicchiere di bianco di Custoza, e viene utilizzato anche come principale ingrediente per gustose ricette di primi piatti di pasta e risotti.

All images copyright Associazione Produttori Broccoletto di Custoza website
Sommacampagna (Vr)
Custoza – Via XXIV Maggio, 6
info@broccolettodicustoza.it
Tel. 348 4091762

Articolo precedenteLa cucina, da Padova a Los Angeles: il successo di Paola Da Re di Pasta Sisters
Articolo successivo“Superego”: il grande ritorno dei Mistonocivo
Diploma di scuola media superiore, giornalista free lance appassionata di musica e piante, collabora saltuariamente con redazioni locali.