Essere innamorati comporta tante piccole e grandi follie: viaggi in aereo a sorpresa, regali introvabili, poesie e molto altro ancora. Tutta colpa di una sostanza chimica

L’ essere innamorati ispira da sempre i poeti e rende cinici gli scienziati.
I primi ritengono che ogni nuovo innamoramento sia l’espressione del mistero della vita, i secondi, invece, ripetono continuamente che non vi è nessun mistero: la sensazione di esaltazione ed euforia è un fatto sociale e chimico dato da sostanze simili alle anfetamine ovvero la dopamina, la noradrenalina e soprattutto la feniletilamina.
Questa ultima sostanza viene anche detta PEA ed è la droga che causa la “malattia d’amore”.
E quante sono le follie che possiamo fare all’inizio di una storia d’amore? Moltissime.
Ognuno di noi potrebbe narrare delle gesta compiute sotto il controllo della PEA: interminabili viaggi solo per raggiungere la persona amata (anche solo per un attimo), passare la notte al telefono a chattare e inviare link di stupidaggini (solo per sentirsi più vicini), o magari cercare il regalo “perfetto” ma fuori produzione o troppo costoso.
Sì, la PEA ci rende folli: ci fa perdere la ragione per seguire il nostro cuore, a volte idealizzando eccessivamente il nostro amato che diventa quindi magnifico e prezioso.
Come è possibile che Madre Natura ci abbia fatto questo scherzo del destino?
Semplicemente, così, ha voluto solo concedere spazio all’amore.
E come possono, quelli che capiscono di essere innamorati, trovare il tempo per sconvolgere loro stessi? Una mostra per allargare la mente, il weekend fuori porta, un aperitivo con le amiche, il volontariato per sostenere la rete sociale, l’onnipresente ricerca del lavoro perfetto che ci faccia sentire sinceramente realizzati: troppe cose da mettere in gioco per una nuova relazione dal futuro dubbioso.
La PEA ci porta a compiere atti improbabili, a mettere in secondo piano noi stessi e il nostro progetto di vita, ci fa passare serate meravigliose e sentire le farfalle nello stomaco.
Essere innamorati, quindi, ci trasforma in persone sempre “accoglienti”, che sanno prendersi cura dell’altro e andare incontro al futuro con sincero ottimismo.
Persone, insomma, che sanno amare.

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Psicologa e Sessuologa clinica, dalla carnagione ottocentesca e sempre incuriosita da quello che la circonda. È golosa della vita e ama le scoperte, balla il tango, lavora per il piacere condiviso, lotta per il rispetto e ha fiducia nel femminile. Collabora alla sezione Sex, per parlare di giovani, coppie, amore, piacere e benessere psicofisico.