Un nuovo vitigno autoctono della Valpolicella: si chiama Elmo e non vediamo l’ora di gustarne i frutti

Può capitare anche questo nella Terra delle Meraviglie.
Può succedere che si scopra un nuovo vitigno autoctono della Valpolicella a bacca rossa. Precisamente, il ritrovamento è stato effettuato dalla Cantina Valpantena Verona, un piccolo vigneto della Valdonega, zona collinare a pochi chilometri dal centro della città scaligera.

Elmo, questo è il nome di battesimo della nuova varietà di vite, è un’uva dai grappoli spargoli ed acini scuri, ricchi di polifenoli ed antociani. L’analisi genetica effettuata ha dimostrato che non esistono rapporti di parentela con le altre varietà coltivate in loco, ma solo una lontana somiglianza con il vitigno Wilbacher, coltivato in minima parte nella zona del trevigiano ed originario della regione austriaca della Stiria.
Il ritrovamento di Elmo risale al 2009, ma solo ora si è conclusa l’attività di identificazione, che è stata affidata al Centro di Ricerca Viticoltura ed Enologia di Conegliano, sia dalla Cantina sia dal viticoltore Guglielmo Ferrari di Valgatara, nel comune di Marano di Valpolicella, dove è stato individuato lo stesso vitigno.

vitigno autoctono della valpolicella elmo sgaialand magazine

Il Crea, in collaborazione con l’ex Centro per la sperimentazione in Vitivincoltura della provincia di Verona, ha dimostrato, anche tramite l’analisi molecolare dei due vigneti, che si tratta della stessa cultivar e che questa non era uguale ad altre varietà conosciute finora.
Stefano Casali, agronomo della Cantina, ha commentato ai media: «Le viti di Elmo hanno dimostrato un’ottima resistenza ai parassiti. La pianta è molto produttiva, genera grappoli spargoli ed acini scuri, ricchi di polifenoli ed antociani, capaci di donare un colore intenso e vivo al vino. Si sposa benissimo con le più note varietà veronesi utilizzate normalmente nell’uvaggio del Valpolicella».

L’iscrizione di Elmo al RNVV (Registro Nazionale delle Varietà e dei cloni di Vite) e la sua successiva classificazione in ambito Regionale ne autorizzerà la possibilità di coltivazione e diffusione.

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