Marostica

L’atmosfera natalizia conquista tutta la terra delle Meraviglie: ecco le luci di Natale a Marostica, nello scatto di Francesca Fornasini

Le luci di Natale a Marostica, perla del vicentino: quale occasione migliore, se non questo periodo, per scoprire una delle meraviglie del Veneto, ovvero la città della partita a scacchi più famosa del mondo?

Il doppio castello di Marostica è un vero e proprio unicum. Edificato, così come lo vediamo oggi, durante il XIV secolo, sorge in una posizione strategica per il controllo dei traffici che correvano in epoca medievale e moderna sulla fascia Pedemontana veneta.
Sorto su un’antica fortificazione eretta contro gli Ungari nel X secolo, l’apparato difensivo marosticano, dopo essere stato potenziato durante il governo della famiglia degli Ezzelini tra l’XI e il XIII secolo e aver rischiato di essere smantellato nel breve intervallo che lo vide appartenere al Comune di Vicenza, viene ridisegnato nel corso del ‘300 grazie all’iniziativa degli Scaligeri, signori di Verona.
Sono i membri della potente famiglia dei Della Scala, infatti, a sviluppare il Castello Inferiore e quello Superiore, raccordandoli con una possente cinta muraria merlata e ottenendo così un borgo totalmente munito sviluppato su un pendio collinare che domina la pianura.
Trasformatosi in centro agricolo e commerciale durante il lungo dominio della Serenissima, il doppio Castello di Marostica sopravvive fino al giorno d’oggi. I visitatori possono apprezzare la passeggiata che unisce i due incantevoli edifici (quello Inferiore, tra l’altro, si protende sulla celebre Piazza degli Scacchi, dove ogni due anni si tiene la partita in costume) e godere del panorama che si ammira dalla cima del Castello Superiore

(Fonte: Veneto.eu)
Foto di Francesca Fornasini

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Laureata presso la facoltà di Lettere Moderne, a Padova. Tratti distintivi: è gemella. Anima creativa e scrittrice in fiore, nel 2010 è stata finalista del Premio Campiello Giovani. L’amore per la scrittura nasce da un incondizionato amore per la lettura. Conserva l’eco delle parole che ha assimilato e che danno forma e sostanza alle sue idee. Caotica e fervidamente entusiasta della vita, ama misurarla in sorrisi. Fotografa per passione, osserva con stupore il mondo attraverso un paio di occhi verdi a mandorla. Ha fatto delle parole di Alda Merini “sono sempre rimasta fedele alla mia meraviglia” il proprio credo. Semplice ed autoironica, apprezza le piccole felicità quotidiane, collezionandole nel cuore.