Con la Giornata FAI d’autunno 2017 alla scoperta dei luoghi più speciali e meno conosciuti del Veneto. Ecco dove!

Soffermare l’attenzione sulla piazza che attraversiamo per andare al lavoro o conoscere come vivevano i proprietari dell’elegante villa che scorgiamo dal balcone di casa. Sono modi diversi di scoprire la nostra città da punti di vista nuovi e il FAI – Fondo Ambiente Italiano ci invita a rinnovare il nostro sguardo sull’Italia partecipando, domenica 15 ottobre 2017, alla Giornata FAI d’Autunno, realizzata dai Gruppi FAI Giovani a sostegno della campagna di raccolta fondi “Ricordiamoci di salvare l’Italia”, attiva dal 1° al 31 ottobre.
Per l’occasione 3.500 volontari accompagneranno gli italiani alla scoperta di 600 luoghi inaccessibili o poco valorizzati, legati da una tematica comune – la musica, l’acqua, le tradizioni artigiane locali, il panorama urbano dall’alto, gli spazi dedicati all’amore sacro e a quello profano… – e raccontati da una prospettiva insolita.
Circa 170 itinerari tematici in altrettante città connetteranno, come un fil rouge da seguire liberamente, l’apertura di palazzi, chiese, castelli, parchi, teatri, architetture industriali in trasformazione, ma anche interi quartieri e borghi.

Tra gli itinerari e i luoghi più interessanti della Giornata FAI d’autunno in Veneto

VENEZIA (VE)

Venezia nascosta

Arsenale Castello e Torre di Porta Nuova

Cuore dell’industria navale veneziana a partire dal XII secolo, l’Arsenale di Venezia è stato un importante complesso produttivo a struttura accentrata dell’economia preindustriale e ha anticipato di secoli il moderno concetto di fabbrica. Gli ampi locali delle corderie sono attualmente utilizzati come una delle sedi espositive della Biennale di Venezia, oltre che per alcune attività di piccola cantieristica. Durante la Giornata FAI, sarà visitabile la Torre di Porta Nuova, posta di fronte alla Tesa che conclude la serie della Darsena Novissima e oggi adibita a centro culturale al servizio degli enti che svolgono attività legate all’arsenale, aperta solo in rare occasioni. Lo scopo di questo edificio, risalente alla prima metà dell’Ottocento, era quello di contenere le altissime braccia meccaniche che consentivano l’alberamento delle navi di grandi dimensioni. Un’esigenza nata dalla stazza molto più grande delle navi ottocentesche rispetto a quelle costruite nei cantieri durante il periodo della Serenissima, in primis le galee commerciali e militari.

Complesso del Pio Loco delle Penitenti

Fondato nel 1703 da Giovanni Badoer e situato lungo il rio di Cannaregio, era un istituto laico nato per accogliere e redimere le ex prostitute. Nel 1730 la costruzione della nuova sede su progetto di Giorgio Massari sostituì la precedente. Il complesso, formato da tre edifici, era organizzato per ridurre al minimo i punti di contatto delle penitenti sia tra di loro che con l’esterno quindi fu pensato per essere autosufficiente grazie alla presenza di orti e cisterne per l’acqua. La funzione di ricovero proseguì fino al 1956. L’edificio, di recente sottoposto a un lavoro di restauro, è attualmente un Centro di servizi per anziani non autosufficienti.

Basilica di San Pietro di Castello

Situata all’estremità nord-orientale della città, nel sestiere di Castello, nell’antica isola di Olivolo, in quello che fu il primo insediamento abitativo e il primo centro religioso, politico e commerciale della città, fu sede vescovile dipendente dal patriarcato di Grado dal 775 al 1451, poi cattedrale e sede patriarcale fino al 1807 (quando il titolo passò a San Marco). L’interno della cattedrale è a croce latina, divisa in tre navate e sormontata da un’enorme cupola. La decorazione dominante è quella secentesca, realizzata dopo l’incendio che distrusse l’arredo e i tesori dell’antica chiesa. Di grande importanza sono le cappelle Vendramin e Lando, poste nel braccio sinistro del transetto: la prima è opera di Baldassarre Longhena con il dipinto di Luca Giordano rappresentante la Madonna col bambino e anime purganti (1650); la seconda, in forme tardo gotiche con la pala a mosaico di Arminio Zuccato.

MONTAGNANA (PD)

Palladio e Sanmicheli: un dialogo architettonico nella Montagnana tra ‘500 e ‘700

Palazzo Sanmicheli

Oggi sede del comune di Montagnana, fu costruito a partire dal 1537 su progetto di Michele Sanmicheli. Pochi anni più tardi un gravissimo incendio distrusse l’intero piano superiore e si rese necessaria la ricostruzione che avvenne nel 1595. Del disegno originale rimane il porticato del pian terreno, caratterizzato da volte e crociera e decorato con mascheroni, e il caratteristico slancio verticale della facciata. Nel 1671, l’attuale sala del consiglio fu ampliata e decorata con un soffitto ligneo decorato a intaglio, opera di Marcantonio Vanin. In un secondo momento, fu aggiunto un lungo fregio pittorico con dei putti raffiguranti le attività dell’uomo, intervallati da tabelle pensate per ospitare i nomi dei sindaci.

Villa Pisani Placco

Progettata da Andrea Palladio per dare a Francesco Pisani il suo palazzo alle porte della città, fu costruita tra il 1552 e il 1555, e rappresenta uno dei massimi esempi di architettura cinquecentesca, tanto da essere raffigurata all’interno dei celebri Quattro libri dell’architettura dello stesso Palladio. La facciata principale si presenta come un blocco compatto rotto solo dai due ordini di colonne posti al centro. Il timpano ospita due vittorie alate che reggono lo stemma della famiglia Pisani, ricordata anche dall’iscrizione del cornicione. Diversamente, la facciata verso il giardino è caratterizzata da un portico al pian terreno e da un loggiato al piano superiore, che rendono il tutto estremamente arioso e aperto. Di particolare pregio sono le quattro statue raffiguranti le stagioni realizzare da Alessandro Vittoria, collocate nelle nicchie del salone di accesso. Inserita come Sito UNESCO nel circuito denominato “La città di Vicenza e le Ville del Palladio nel Veneto, oggi è un’abitazione privata.

Palazzo degli Uberti

Il primo nucleo dell’edificio risale al Cinquecento, quando Antonio degli Uberti, lontano parente del Farinata citato da Dante, fece costruire il suo palazzo rinascimentale nel centro di Montagnana. Alla fine del Settecento la proprietà del palazzo passò alla famiglia Foratti, i quali, seguendo la moda del XIX secolo, commissionarono l’esecuzione di pitture murali a tempera per il salone del piano superiore, di cui si possono apprezzare le caratteristiche tecniche della realizzazione, grazie anche a un recente restauro. Della costruzione originaria rimane solo il soffitto dell’ingresso, caratterizzato da una modesta decorazione pittorica arricchita da piccoli stemmi.

Giornata FAI d’autunno in Veneto

 

TREVISO (TV)

Potere Civile e Potere Religioso

Chiesa di San Giovanni Battista

Importante testimonianza di architettura romanica. L’edificio, utilizzato come battistero, è in laterizio con paramento a vista che sorge su un alto zoccolo segnato da blocchi di trachite. Ha pianta rettangolare con abside semicircolare sporgente. La chiesa, che già dopo il 1222 in seguito a un terremoto subì un primo restauro, venne a più riprese rimaneggiata. Nel XIV o XV secolo alla chiesa furono addossati gli edifici sul fianco e sulla facciata, in seguito demoliti. Sul lato che affaccia su Calmaggiore si trova una mezzaluna rappresentante l’Agnus Dei, XII-XIII secolo, restaurato recentemente dal Gruppo FAI Giovani Treviso.

Episcopio

È il palazzo in cui risiede il vescovo di Treviso. Di grande importanza gli affreschi del Salone delle Parabole che furono commissionati dal vescovo Giorgio Corner, discendente della Regina Caterina Cornaro, presumibilmente nel 1574, a Benedetto Caliari, fratello del più famoso Paolo Veronese, alla cui scuola si plasmò. Il fatto che il committente sia stato tra i primi vescovi a mettere in atto la riforma cattolica dopo il concilio di Trento, si riflette sulle scelte iconografiche per la decorazione, offrendo un interessante documento della volontà di rinnovamento della chiesa. Malgrado le decorazioni della parete nord-est siano andate perdute, le allegorie rappresentate sono un manifesto dei doveri di un vescovo riformatore e rispecchiano lo spirito del tempo. Un colonnato corinzio corre lungo la sala e divide le pareti in vari riquadri, dove sono rappresentati episodi delle “Parabole” alternati alle “Virtù Teologali e Cardinali”.

Ca’ Sugana

Oggi sede del municipio, si innestò su un palazzo preesistente e assunse la forma attuale nei primi anni dell’Ottocento. La disposizione dei suoi ambienti ricalca il tipico modulo della casa di abitazione signorile veneta: un atrio molto ampio al pian terreno, la scala al centro di uno dei lati, un salone centrale al primo piano su cui si aprono le sale nobili. Nel 1868, all’indomani dell’annessione del Veneto all’Italia divenne sede ufficiale di Sindaco, amministratori e altri importanti uffici del Comune. Nel 1934 venne aggiunta sulla destra un’ala verso il cortile. In fase di ristrutturazione vennero messi in luce affreschi decorativi, stemmi, festoni e figurazioni. A ornamento degli ambienti di rappresentanza nei vari locali vengono esposte a rotazione opere del Museo Civico. Alla fine del secolo scorso l’Amministrazione Comunale decise di collocare nell’atrio 14 leoni marciani provenienti da Ca’ da Noal e precedentemente dalle mura o altri edifici trevigiani.

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TORRE DELL’ARSENALE, VENEZIA

LAZISE (VR)

Lazise, una porta sul Garda

Porta San Marco

Acquistò questa denominazione al tempo della dominazione veneziana, caratterizzata da una scultura con il leone alato di San Marco. Era una porta a uso militare e serviva per lo sfollamento in caso di necessità. Nel 1701 il consiglio comunale deliberò di chiuderla con un muro, insieme con la Porta Cansignorio, per proteggere gli abitanti dai soldati di passaggio, e venne riaperta nel 1955. Durante la dominazione asburgica, accanto alla porta, fu edificato un corpo di guardia con paramento a vista di pietra bianca.

Porta San Zeno

Si apriva alla base di un’alta torre con ponte levatoio che fu distrutta nel 1439 durante l’assedio dei Gonzaga. Fino al 1500 al suo esterno vi era un casello per il ricovero delle guardie poste a controllo dei traffici in entrata, che venne abbattuto nel 1702, ricostruito all’interno delle mura e demolito nel 1819. Sul lato esterno vi era un nicchia dove probabilmente era dipinta l’immagine della madonna con bambino, sostituita nel periodo imperiale (1509-1517) dall’aquila e durante la guerra di successione di Spagna (1701-1705) dall’immagine di San Marco. Attualmente nella nicchia vi è un mosaico raffigurante San Zeno voluto dall’amministrazione comunale nel 1955.

Chiesa Parrocchiale dei Santi Zeno e Martino

Le prime notizie di questa chiesa romanica, sussidiaria alla pieve di San Martino, si hanno in un documento del 1295. Dopo la distruzione della pieve di San Martino nel 1528 a opera dei Lanzichenecchi di Carlo V, la chiesa divenne parrocchiale. Alla fine del Settecento venne incaricato l’architetto Luigi Trezza di progettarne l’ampliamento in stile neoclassico. I lavori, interrotti a causa dell’arrivo dei francesi, ripresero nel 1821 e continuarono per tutto l’Ottocento. Al Trezza si sostituì l’architetto Francesco Ronzani. Attualmente la chiesa ricorda quella veneziana del Redentore: il prospetto principale su un alto basamento è scandito da lesene e semicolonne che sorreggono la trabeazione con timpano centrale e statue dei santi Martino, Fermo e Rustico.

Chiesa di San Nicolò al Porto, Porto Vecchio e Dogana Veneta

La chiesa, situata presso il porto vecchio, è in stile romanico e si pensa risalga al XII secolo, anche se compare per la prima volta in un documento solamente nel 1320. Unita al porto mediante un portico, usato per lo scarico delle merci e le attività notarili, creava un unicum con la dogana. Nel 1792, il portico fu demolito e la chiesa, pur rimanendo di proprietà del comune, fu chiusa al culto per l’incuria. Nel 1953 venne quindi restaurata e furono recuperati lacerti di affresco di scuola giottesca e una madonna bizantina. Il porto vecchio, abbinato alla dogana, ospitava le barche dei pescatori fin dai tempi della Serenissima, con funzione commerciale per le merci da e per Lombardia e Trentino. La dogana fu probabilmente costruita dagli Scaligeri intorno al 1375, come darsena per la flotta di guerra. Venezia la utilizzò per le imbarcazioni militari, in seguito usata per la produzione del salnitro, nel 1800 divenne opificio, e poi casa del partito fascista. Tornata al comune dal 1962, ebbe utilizzi diversi e dagli anni’70 è stata oggetto di un restauro che le ha donato l’attuale bellezza.

Palazzo Comunale

Il palazzo in cui oggi ha sede il Municipio di Lazise è il perfetto esempio di come il borgo si sia evoluto nei secoli. Circondati dai muri attuali si trovano i resti di un’antica torre (ben più antica di quelle della rocca scaligera), che oggi raccoglie frammenti di storia italiana, passata e recente: dalle prime bandiere, ai primi diplomi imperiali, concessi alla Comunità di Lazise che permisero al comune di fregiarsi del titolo di “primo comune libero”.

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COMPLESSO DEL PIO LOCO DELLE PENITENTI

 

Giornata FAI d’autunno in Veneto

 

VILLAVERLA (VI)

Villaverla da scoprire

Villa Ghellini dall’Olmo

Ora proprietà del Comune, è forse l’opera più importante dell’architetto vicentino Antonio Pizzocaro. La lunga facciata della villa, iniziata nel 1664 ampliando e inglobando un’antica villa gotica, di cui restano alcune sale di grande valore artistico, racchiude una bella corte porticata da cui è possibile ammirare la facciata della villa vera e propria che non ebbe mai definitivo compimento. Da non perdere la “sala dei caminetti” e alcune sale, anche al primo piano, alle quali si accede mediante una scenografica e barocca scalinata arricchita da statue.

Villa Verlato – Putin

Edificata tra il 1574 e il 1576 da Vincenzo Scamozzi su incarico di Leonardo Verlato, si presenta come un palazzo urbano di notevole estensione e composto da quattro piani. La parte inferiore, che comprende pianterreno e ammezzato, è caratterizzata da bugne gentili separate da solchi profondi, mentre il piano nobile e l’attico sono contraddistinti da superfici lisce. Il settore centrale sporge leggermente e il suo aggetto è reso ancor più sensibile dalle sei semicolonne ioniche reggenti la trabeazione, a sua volta coronata dal frontone triangolare. Gli interni della villa conservano tuttora ampie sale, tutte adorne di decorazioni ad affresco, attribuite principalmente a Gerolamo Pisani.

Villa Martinengo Spiller

La famiglia Martinengo giunse verso la fine del 1500 a Villaverla da Brescia dove acquistò dalla famiglia Da Porto alcuni edifici, parte dei quali furono in seguito abbattuti per ottenere spazio sufficiente a costruire una residenza più rappresentativa della loro ricchezza. Sul lato occidentale, si nota un lungo tratto di muro con la caratteristica cornice a dente di sega, che indubbiamente risale al XIV secolo. Anche sul versante interno del lato orientale si scorgono due tratti di mura con doppia cornice a dente di sega, i quali sembrano far risalire questo settore allo stesso periodo. La sporgenza del tetto è costituita da grossi lastroni di pietra, come nella poco discosta Villa Clementi.

Per informazioni:
www.giornatefai.it
www.fondoambiente.it

 

Elenco completo degli itinerari e delle aperture in Veneto per la Giornata FAI d’Autunno 2017

BELLUNO
I Luoghi di Eronda nel Centro Storico di Belluno
Bortoluzzi, nel Segno di Eronda *
Il Graffito per l’Ex Pescheria Poletto e i Ritratti Partigiani
Il Murales di Eronda per L’Ascom Belluno
Il Parco di Eronda *
Il Progetto per un Logo Aziendale *
Pitture Decorative per un Mobilificio e altre opere

MONTAGNANA (PD)
Palladio e Sanmicheli: un dialogo architettonico nella Montagnana tra ‘500 e ‘700
Palazzo degli Uberti *
Palazzo Sanmicheli
Villa Pisani Placco

TRECENTA (RO)
Trecenta, fra arte, monumenti e percorsi naturalistici.
Artisti Famosi In Piccoli Oratori – Santa Chiara e I Suoi Gioielli *
Chiesa di San Giorgio Martire e Monumento: La Cultura del Luogo di Culto *
I Gorghi di Trecenta
I Segreti del Palazzon e delle Famiglie che lo hanno popolato

TREVISO
Treviso e i suoi luoghi simbolo
Ca’ Sugana, Sede del Municipio *
Chiesa di San Giovanni Battista *
Sala del Capitolo del Seminario Vescovile

PORTOGRUARO (VE)
A caccia dei nostri tesori
Casa Lipani
Casa Pasquale *
Chiesa di S. Giovanni
Chiesa di Sant’Ignazio
Museo Archeologico Nazionale Concordiese *
Museo Civico di Portogruaro *
Oratorio della Pescheria
Palazzo Altan Venanzio *
Palazzo Bolzicco Zovatto *
Palazzo Longo *
Palazzo Municipale
Palazzo Vescovile
Parco della Pace *

VENEZIA (VE)
Venezia nascosta
Basilica di San Pietro di Castello
Complesso del Pio Loco delle Penitenti
Torre dell’Arsenale  

LAZISE (VR)
Lazise, una Porta Sul Garda
Chiesa di San Nicolò al Porto, Porto Vecchio e Dogana Veneta *
Chiesa Parrocchiale dei Santi Zeno e Martino *
La Rocca Scaligera
Palazzo Comunale *
Porta San Marco *
Porta San Zeno*

VILLAVERLA (VI)
Villaverla da scoprire
Villa Ghellini dall’Olmo *
Villa Martinengo Spiller
Villa Verlato – Putin

 

 

* Bene fruibile a persone con disabilità fisica

 

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Un team tutto veneto formato da professionisti in ambiti diversi. La redazione Sgaialand Magazine racconta il Veneto che funziona, appassiona, cresce ed emoziona. Quello frizzante, curioso, impegnato, spesso eccellente, sempre sgaio.