Aquagranda in crescendo del veneziano Giovanni Pellegrini vince il premio come Best Feature Doc Film nella sezione documentari dell’Arthouse Asia Film Festival, festival indipendente in totale ascesa, giunto alla sua quinta edizione, a Calcutta (Kolkata) in India.

Un bel riconoscimento per un giovane team interamente veneziano e per il regista Giovanni Pellegrini, che è volato in India la scorsa settimana, insieme a Riccardo Biadene, il produttore di Aquagranda in crescendo con Kama Productions, ed è tornato nella sua laguna, lo scorso 26 gennaio, col premio in valigia. “È stato un grande onore per me presentare Venezia e La Fenice al pubblico indiano – racconta Pellegrini – e rispondere alle tante domande arrivate dopo la proiezione da una sala gremita di gente. Del resto il tema “dell’acqua” è molto sentito in India, un paese spesso colpito da alluvioni devastanti”.

aquagranda in crescendo

Aquagranda: un team di veneziani per raccontare Venezia.

Aquagranda in crescendo racconta il Teatro La Fenice durante la realizzazione di Aquagranda, l’opera-evento che commemora i 50 anni dalla terribile alluvione che colpì Venezia il 4 novembre 1966, e che parla della storia e della cultura di Venezia.

“L’acqua alta fa parte del DNA di Venezia, fin dalla sua fondazione, segue i ritmi della natura – racconta il regista, classe 1981 – per 6 ore cresce e per 6 ore cala, solo che in alcune occasioni accade qualcosa di memorabile. Il 4 novembre del 1966 una particolare situazione meteo provocò l’acqua alta più grave della storia, con un valore di +194 cm sul medio mare e tutta la città è stata sommersa dall’acqua per quasi per 24 ore”.  E il lavoro cinematografico narra un momento cruciale della storia della città lagunare: secondo gli autori, l’abbandono di molte case del centro storico come conseguenza dell’alluvione ha dato inizio alla trasformazione della città dei dogi in parco turistico.

Nel corso della narrazione si alternano anche le testimonianze di chi ha vissuto quella tremenda giornata e le interviste ai creatori dell’Opera,  alle musiche, ai lavori di preparazione dello spettacolo, alle impressionanti immagini di repertorio dell’archivio RAI e dell’Archivio Montanaro.

Molto apprezzato sia in Italia che all’estero, il documentario è stato presentato anche alle giornate degli autori nel 2017 al Festival del Cinema di Venezia, nello stesso anno è uscito in alcune sale, è poi  andato in onda su Rai5 e ora è disponibile al pubblico su Raiplay.

Giovanni Pellegrini e il ritorno a Venezia

Pellegrini, già premiato in passato a Locarno, Melbourne, San Sebastian (Spagna) e a Bologna con Bring the sun home, formatosi al Centro sperimentale di cinematografia, sede a Palermo, ha scelto di tornare nella sua città per fare cinema, nonostante tutte le difficoltà che questo comporta, e proprio in tal senso, ha da poco aperto anche una propria società di produzione, insieme a Chiara Andrich, a Rio Marin, e già pensa al prossimo film, in cui la protagonista sarà proprio la Laguna. Riccardo Biadene, il produttore, anche regista di un altro documentario Alain Danielou – il Labirinto di una vita che ha suscitato grande attenzione nei festival internazionali, è stato anche, con la sua Kama Productions, distributore, in Italia, insieme a Reading Bloom, e in collaborazione con Isola Edipo, di Still Recording (Lissa Ammetsajjel) di Saeed Al Batal, Ghiath Ayoub, vincitore del premio del pubblico nell’ultima edizione della Settimana della Critica a Venezia 75.

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