Un intervento di chirurgia estetica potrebbe non sortire l’effetto desiderato, e lasciare con un senso di inadeguatezza pari a prima di sottoporvici. Perché? Il caso di una rinoplastica correttiva non soddisfacente

Cara Giulia,
sono Fabiola, ho venticinque anni e per tutta la mia vita ho convissuto con un mostro: il mio naso. Grande, con una gobba, impossibile da non notare, prima di me arrivava lui. Non sono mai riuscita ad accettarlo. Le superiori sono state un incubo, le medie un incubo, l’università un incubo. Non riuscivo a guardarmi allo specchio né a farmi delle foto né ad uscire con le amiche. Ho preso quindi la grande decisione e mi sono sottoposta alla rinoplastica correttiva. Esperienza dolorosa ma che mi lasciava la speranza di poter cambiare quell’orrore. È passata più di una settimana ormai ed oltre al male… non è cambiato nulla, mi sento solo più triste, gonfia ed insofferente perché mi sembra che non sia servito a niente.
Cosa devo fare?

Cara Fabiola,
per risponderti voglio che tu possa pensare ad una torta. Una torta paradiso, hai presente? Soffice, ipercalorica, perfettamente dolce. Per ottenere il meraviglioso risultato che si vede nei libri di cucina si parte da una base: un sacco di fatica per sbattere le uova e per seguire il procedimento. E poi la delusione del vedere che non sono montate come ci verrebbe richiesto. In uno slancio di speranza, si inforna il composto per una quantità di tempo e si aspetta. Si deve aspettare. Se si apre il forno in anticipo la torta si sgonfia e non cuoce a sufficienza.
Devo tollerare la frustrazione di dover attendere che suoni il timer e che la torta sia cotta per poter valutare se mi piace o se invece non mi soddisfa.

Nel caso di un’operazione chirurgica la situazione è molto più intricata. La chirurgia estetica lavora sull’immagine corporea: tutti noi abbiamo un certo tipo di percezione di noi stessi, del nostro corpo e di come appare. Quest’immagine è collegata a filo doppio con la nostra autostima e quindi le persone che hanno un’immagine positiva del proprio corpo sono più sicure e più facilitate nel rapporto con gli altri mentre chi non è soddisfatto del proprio aspetto fisico vive le cose in maniera più complicata, proprio come è stato per te, in passato. La rinoplastica correttiva ha agito meccanicamente su quest’immagine.
Per venticinque anni hai avuto un certo tipo di immagine di te, una Fabiola con un certo tipo di naso. Eri abituata a quell’immagine, non ti piaceva ma ne eri abituata. Dopo un intervento abituarsi al nuovo aspetto non è immediato, soprattutto quando il cambiamento è stato forte.

Per quanto una persona possa essere molto motivata e determinata a volersi differente, per ognuno di noi è necessario un certo periodo di tempo in cui ci si deve abituare alla nuova immagine di noi stessi.
L’adattamento può richiedere da qualche giorno a sei mesi perché l’abituarsi alla nuova immagine che vediamo riflessa nello specchio non è facilissimo ed è estremamente comune sperimentare sentimenti di tristezza, ansia, preoccupazione. In alcuni casi possono anche sorgere dei dubbi sull’effettiva riuscita dell’intervento. Ma attenzione, non tirare fuori la torta dal forno prima che sia scattato il timer ovvero non saltare a conclusioni affrettate perché la tua immagine è ancora alterata (gonfiori, ematomi ed altre amenità) e perché devi ancora darti il tempo per abituarti al cambiamento.
Nel frattempo prendilasgaia e resta concentrata sul tuo obbiettivo. Cerca di fare un minimo di attività sociale- sportiva ogni giorno: una passeggiata quotidiana breve in centro città ti aiuterà a liberare endorfine per il buonumore e ti permetterà di rimetterti in collegamento con amici, conoscenti, mondo esterno uscendo dunque da quella dinamica che vede come protagonisti solo tu ed il tuo naso. Lavora su di te: dove vorresti andare con questa nuova bella immagine? Cosa vorresti fare? Ti sei operata per stare meglio, giusto? Bene, è il momento di concedertelo. Vedrai che a mano a mano che passeranno i giorni ricomincerai ad assaporare le cose… perché la torta sarà pronta e l’avrai tolta dal forno quando era cotta al punto giusto.

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Psicologa per vocazione, divoratrice di libri, dipendente dalle serie TV. Perennemente in Converse nere e con un amore per i viaggi e per la fotografia. Lunatica, entusiasta, ama il mare e Dolores O'Riordan. Per Sgaialand cura parte della sezione Salute e Benessere rispondendo alle domande dei lettori e aiutandoli a prendere la vita in maniera sgaia, cercando di superare le avversità quotidiane con positività e benessere.