Eleonora Andriolo, giovanissima Chef di 27 anni, è alla guida del Ristorante Acchiappagusto ad Arcugnano (Vicenza) nel cuore dei Colli Berici. La critica più temuta? Quella della nonna!

La sua cucina è istinto, curiosità, ricerca e studio, rispettosa della tradizione veneta
ed espressione delle tradizioni e della storia di questo territorio, ma ha anche il sapore di terre lontane, mete dei viaggi di formazione della giovane cuoca. La cucina della giovane vicentina Chef Eleonora Andriolo riflette l’essenza del  suo carattere: è caparbia, determinata, tenace, coraggiosa e vivace. Un amore totalizzante quello di Eleonora Andriolo, iniziato più di dieci anni fa, quando, dopo aver messo definitivamente nel cassetto il diploma di ragioneria, si è dedicata alla realizzazione del suo sogno: diventare cuoca.

eleonora andriolo

 

La passione per la cucina è nata molti anni fa nella cucina di nonna Elvi, dove Eleonora, allora bambina, trascorreva lunghi pomeriggi mentre mamma e papà erano al lavoro. «Amavo lavorare la materia prima, assemblare gli ingredienti per poi vedere il prodotto finito. Ricordo la felicità che sentivo crescere dentro nel vedere i miei genitori mentre assaggiavano un dolce fatto con le mie mani». Ed è proprio la nonna materna, la critica più temuta: «Chiamo sempre nonna Elvi quando preparo un nuovo menu. Lei assaggia silenziosa, poi a fine pasto mi fa chiamare, mi fa sedere accanto a lei e mi recensisce ogni piatto. Ciò che amo di più è la frase finale che pronuncia sempre, inesorabilmente. Mi dice di non scrivere su carta, “Eleonora, appunta tutto a mente e nel cuore”. Come dire: “Mettici più testa e passione” ed è ciò che cerco di fare ogni giorno da quando ho iniziato a lavorare nel ristorante di papà».

Eleonora ha 27 anni ed ha la consapevolezza delle responsabilità e delle fatiche che dovrà affrontare. «È ciò che ho scelto e oramai è parte di me e della mia vita. Lo so: stare in cucina è faticoso, talvolta logorante. Non mi faccio scoraggiare. Sono determinata, forse un po’ folle, ma attraverso i miei piatti riesco a raccontare ciò che mi circonda: è un atto con cui dono una parte di me stessa agli altri». Spiega la giovane Chef seduta a uno dei tavoli della terrazza del suo ristorante Acchiappagusto ad Arcugnano, nel cuore dei Colli Berici.

eleonora andriolo

Perchè parlarvi di Eleonora? Non solo per la scelta e la tempra decisamente sgaia che può essere di ispirazione per molti, ma perchè Eleonora è parte di una squadra tutta al femminile, come noi di Sgaialand! Il ristorante è stato avviato assieme al padre Flavio quattro anni fa e in sala ci sono la sorella Sofia, Marta Sofia, la compagna del padre Flavio, mentre Anna aiuta Eleonora in cucina.

Nel 2015, ha frequentato numerosi corsi di alta cucina, per poi, nel 2016, impegnarsi in uno stage prolungato al ristorante stellato “Esplanade” di Desenzano del Garda dove ha affiancato lo Chef Massimo Fezzardi in cucina. Il 2018 è stato dedicato alla pasticceria. «Adoro preparare i dolci: rappresentano la conclusione di ogni pasto e devono accompagnare il commensale per lungo tempo lasciando un buon ricordo, non troppo dolce, ma soprattutto leggero». Nel 2018 decide di affinare le sue conoscenze e frequenta una master class di alta pasticceria con la pluripremiata Chef Pâtissière Cècile Farkas Moritel. «Cos’amo della pasticceria? L’estrema precisione: se sbagli una crema, la butti via. Adoro il tempo che richiede la preparazione di un dolce: io lavoro in silenzio, soprattutto nelle prime ore del mattino, quando non c’è ancora nessuno nel ristorante. Provo e riprovo nuovi dolci, sperimento».

La cucina di Eleonora Andriolo

La cucina di Eleonora Andriolo è attenta alla tradizione veneta, vicentina e veneziana. «La cucina è espressione di tradizioni, abitudini, della storia di un territorio – spiega Eleonora Andriolo – Nonna Elvi, mi regalò un ricettario scritto a mano con oltre mille ricette: un gesto che mi fece riflettere dandomi la consapevolezza dell’importanza del ruolo di ciascun Chef nel preservare le tradizioni culinarie del territorio veneto cercando di evolvere la cucina, ma con un profondo rispetto per lo stile italiano». La cucina di Eleonora ha anche il sapore di terre lontane, luoghi scelti come meta nei suoi viaggi di formazione. «Come tutti gli Chef, non ho molto tempo libero – spiega – quindi quando posso parto e le mete che scelgo rappresentano le tappe di un lungo viaggio programmato per affinare le mie conoscenze in materia di tradizioni culinarie». Dai suoi viaggi sono nati piatti come “La mia Marrakech”, risotto alla barbabietola con tartufo, carcadè e crema di Vezzena e “Orchidea framboise”, una torta monoporzione a base di mousse di vaniglia del Madagascar e lamponi, o ancora la “Battuta di scampi di Manfredonia al lime con granita di bergamotto e prosecco”.

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