Asolo non è solo uno dei centri storici più suggestivi della nostra Terra delle Meraviglie, ma dell’Italia intera.

Definita da Giosuè Carducci la città dei cento orizzonti, la cittadina si raccoglie tra le antiche mura che si diramano dalla Rocca, fortezza del XII° secolo che nel corso dei secoli ha rubato i cuori di moltissimi viaggiatori e personalità illustri. Perchè la città dei cento orizzonti? Per la sua vista a 360 gradi, senza contare che, in occasione di giornate limpide e dal cielo terso, dai Colli Asolani si riesce a scorgere anche la nostra bella Venezia.
Proprio per questo irresistibile fascino, Asolo fu meta di poeti e scrittori, artisti e viaggiatori, che qui trovarono ispirazione e il luogo ideale per creare o comporre. Tra questi, il già citato Carducci, Ernst Hemingway, la Divina del teatro Eleonora Duse, il compositore Gian Francesco Malipiero, la scrittrice e viaggiatrice inglese Freya Stark, il poeta inglese Robert Browning e la regina di Cipro, Armenia e Gerusalemme Caterina Cornaro, che, insieme alla Duse e alla Stark fu ribatezzata Signora di Asolo. 

Il clima mite e temperato di Asolo permette di assistere a scorci e scenari davvero unici in Veneto, basti pensare alle ampie distese di ulivi che si intrecciano ai filari di viti, rendendo la cittadina un’irresistibile e perpetua fotografia da immortalare con scatti provetti, riprodurre su tela o semplicemente da conservare nel proprio cuore e rispolverare quando la frenesia dei ritmi urbani sembra non darci tregua.

asoloAsolo permette di conciliare perfettamente il gusto per la storia e la cultura con i piaceri della tavola. Nelle osterie, nelle numerose enoteche, nei caffè e nei ristoranti che si affacciano sui caratteristi portici e sulle piazze è possibile, infatti, degustare prelibati piatti preparati con i migliori prodotti locali e legati alla tradizione culinaria stagionale semplice, influenzata spesso da quella veneziana: dalle sarde in saor ai bigoli in salsa, dalle zuppe di funghi alla pasta e fagioli, fino al radicchio di Treviso o di Castelfranco, alla zucca, agli asparagi bianchi di Bassano,  gli sfiziosissimi cicchetti tanto cari a noi veneti, il formaggio Morlacco o una fetta di soppressa trevigiana. Il tutto, magari, accompagnato da un frizzante calice di Asolo Prosecco Superiore DOCG, eccellenza della nostra Terra delle Meraviglie.  Ricordate, inoltre, di provare il gelato al sambuco o il “Tintoretto”, variante del Bellini al gusto di melograno.

Ad Asolo, inoltre, è ancora possibile trovare il pane cotto a legna e nelle botteghe enogastronomiche avrete l’imbarazzo della scelta tra leccornie locali da portarvi a casa come salumi locali, oli, vini, grappe e confetture.

I prodotti tipici di Asolo si distinguono per l’attenzione alla coltivazione biologica, ma anche per la salvaguardia di antiche tradizioni e produzioni locali come il mais bianco perla, il formaggio Bastardo, il Biso (pisello) di Borso del Grappa, le mele di Monfumo, i fagioli nani di Levada, l’olio della Pedemontana del Grappa, le ciliegie di Maser e il miele del Grappa.
Compresa nel circuito nazionale delle Città del Vino, ad Asolo ogni anno ad agosto, in occasione della celebre manifestazione “Calici di Stelle”, si celebrano i migliori vini del territorio e i prodotti locali tipici.

Allora, avete già scelto quale week-end dedicare a questa autentica meraviglia? Per maggiori informazioni e spunti davvero utili, consigliamo di visitare il portale www.asolo.it , già inserito tra i nostri preferiti!

#prendilasgaia

 

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Vicentina di origine, padovana da lunga data, gira il Veneto in lungo, largo e obliquo per diletto e lavoro. Founder di Sgaialand.it, co-dirige la storica agenzia di creatività pubblicitaria Caratti E Poletto, è Docente di Psicologia del Marketing & dell'Advertising all'Università IUSVE a Venezia e Verona, e insegna al Master Food & Wine 4.0. Ha portato il format internazionale Fuckup Nigts a Padova, di cui è licenziataria e organizzatrice. Sposata con Giulio e mamma di Cecilia, è anche speaker, ospite e presentatrice di numerosi eventi. Info utili: non levatele la cioccolata di mano.