Morbide, colorate, si fanno notare in vetrina, sulle riviste, ai piedi delle fashioniste di ogni età, sono adatte a look casual o a serate mondane: sono le Furlane e la loro storia abbraccia il vicino Friuli e la nostra bella Venezia.

 

Più chic delle espadrillas e ricercate delle cugine ballerine, le Furlane – o Friulane-  sono delle calzature che non passano inosservate e stanno diventando le nuove scarpe dei desideri delle shoes o fashion addicted, disposte a mettere da parte tacco 12 anche in occasione di una serata di Gala per cedere a confortevoli e charmant sleepers dalla storia antica e un’aura decisamente sgaia. Ecco perchè piacciono tanto anche a noi di Sgaialand!

Furlane, scarpez o papusse: dal Friuli a Venezia

Pare che l’origine delle Furlane sia da ricondurre all’Ottocento tra le campagne friulane: sarebbero state le scarpe da lavoro alternative agli zoccoli e confezionate con cura dalle donne del luogo con materiali di scarto come vecchi copertoni di biciclette per la suola, o sacchi di juta usati e ritagli di stoffa per imbottiture e tomaie.

Un’anima femminile quella nascosta dietro a queste calzature, riservate, però, a bambini e adulti senza distinzione di sesso e da tutti particolarmente apprezzate perché simbolo di forza e dignità.

Nel Novecento le tecniche costruttive e i materiali utilizzati migliorarono e si consolidarono, rendendo la Furlana sempre più apprezzata per la sua comodità e per la sua bellezza autentica e semplice. Provare per credere!

Come approdarono a Venezia?

Proprio in Veneto le Furlane iniziarono una nuova storia e, secondo quanto riportato da Alessandra e Renato, i titolari del  negozio-scrigno Piedaterre poco distante da Rialto, le comode scarpette approdarono nel primo dopoguerra in suolo veneziano grazie a una famiglia friulana che intravide nella Serenissima la città più idonea al loro uso. In effetti, quante di voi hanno il coraggio di affrontare Venezia con i tacchi alti?

Sarebbero stati i gondolieri i primi a scegliere la Furlana, apprezzandone la stabilità data dalla suola antiscivolo, la morbidezza adatta al piede ma anche alle preziose vernici utilizzate per le gondole, che non avrebbero rischiato spiacevoli graffi.

Alessandra e Renato di Piedaterre sono indubbiamente tra protagonisti degli ultimi anni dell’affermazione internazionale di questa calzatura e si occupano direttamente della scelta dei tessuti, dei colori e degli accostamenti per rendere moderno e sempre al passo con i tempi un simbolo del passato che nulla ha da invidiare alle tendenze del momento. Tanto da essere diventato un vero e proprio must have, non solo per tanti personaggi veneziani, ma anche tra vip e celebrities nel mondo. Il patinato Vanity Fair qualche tempo fa ci rivelò che alle Furlane non avevano saputo rinunciare nemmeno la super top model Kate Moss, da sempre fashion icon – e nemmeno la coppia George Clooney – Amal Alamuddin, che le scelse durante la luna di miele in laguna.

Ci piacciono perchè

Sono estremamente versatili, adatte a jeans o a un outfit più ricercato e impegnativo, hanno un prezzo sostenibile – così come la loro natura- , sono coloratissime e in tante varianti diverse, si fanno portavoce di una tradizione antica ammiccando all’innovazione, piacciono e si adattano facilmente a tutte le generazioni e infine… sono comode, comodissime! 

Dove comprarle? Un suggerimento sgaio

Oggi potete trovare le Furlane in diverse zone d’Italia o online, ma ci permettiamo di segnalarvi anche un piccolo, delizioso negozio di Padova, che le vende da 26 anni e le spedisce in tutta Italia. Si tratta di Sololà, in Selciato San Nicolò 3, a pochissimi passi da Piazza dei Signori e il Teatro Verdi.  In un angolo suggestivo del centro storico patavino, Sololà vende le Friulane a 34,00 Euro, un prezzo onesto per un prodotto made in Italy e interamente fatto a mano. A condire il tutto, poi, una interessante selezione di abbigliamento e accessori da donna, la simpatia e disponibilità della padrone di casa. Provare per credere!

 

 

 

Articolo precedenteIl patrono di Venezia? In origine fu Todaro e non San Marco
Articolo successivoLa Sbrisola: tra storia, curiosità e suggerimenti di degustazione
Vicentina di origine, padovana da lunga data, gira il Veneto in lungo, largo e obliquo per diletto e lavoro. Founder di Sgaialand.it, co-dirige la storica agenzia di creatività pubblicitaria Caratti E Poletto, è Docente di Psicologia del Marketing & dell'Advertising all'Università IUSVE a Venezia e Verona, e insegna al Master Food & Wine 4.0. Ha portato il format internazionale Fuckup Nigts a Padova, di cui è licenziataria e organizzatrice. Sposata con Giulio e mamma di Cecilia, è anche speaker, ospite e presentatrice di numerosi eventi. Info utili: non levatele la cioccolata di mano.