Riapre a Venezia Palazzo Pesaro degli Orfei, magico scenario del genio creativo di Mariano Fortuny y Madrazo e della moglie e musa ispiratrice Henriette Nigrin. Palazzo Fortuny diventa Casa Museo, impreziosita ulteriormente dall’affascinante allestimento ideato dal maestro Pier Luigi Pizzi con Gabriella Belli e Chiara Squarcina, che rievoca le atmosfere di uno dei luoghi più iconici della città lagunare, all’alba del XX secolo.

Un artista eclettico e instancabile; un talentuoso ingegno aperto alla modernità e alle innovazioni del XX secolo; un abile imprenditore, capace di porre la propria creatività in svariate discipline artistiche: la pittura, la scultura, l’incisione, la fotografia, il teatro, l’illuminotecnica, il design, la moda, la creazione di tessuti per l’arredamento. Mariano Fortuny è tutto ciò e proprio a Venezia il suo spirito si nutrì delle bizzarrie gotiche, della misura rinascimentale, del colore e della luce d’oriente, che divennero fonti di ispirazione perenne accanto all’amore per l’antico e alla passione per il collezionismo ereditata dal padre pittore e dalla famiglia madrilena della madre Cecilia.

Inventa processi produttivi, crea nuovi materiali, progetta strumenti tecnici di cui deposita marchi e brevetti: ed è questo mondo, in cui si mescolano influssi, idee e materiali, a rivivere ora nel nuovo allestimento del Museo di Palazzo Fortuny, edificio donato nel 1956 dalla vedova Henriette al Comune di Venezia, con lo scopo di essere utilizzato perpetuamente come “centro di cultura in rapporto con l’arte”, conservando nel salone del primo piano le caratteristiche e gli oggetti “di ciò che fu lo studio preferito di Mariano”.

Il palazzo veneziano che fu dimora e laboratorio di Mariano Fortuny y Madrazo (Granada 1871, Venezia 1949) e della moglie Henriette Nigrin, luogo di riferimento agli inizi del Novecento dell’élite intellettuale europea e centro produttivo nella cosmopolita e industriosa Venezia, riapre le porte, dopo i necessari interventi conservativi al piano terra (fortemente danneggiato dall’Acqua Granda nel novembre 2019) e il riallestimento complessivo dei piani nobili, con un nuovo destino: non più solamente spazio espositivo temporaneo, ma un museo permanente, in cui Mariano Fortuny e il suo universo di luce e innovazione tornano protagonisti.

Nel contempo si è potuto ripensare l’allestimento degli ambienti di Palazzo Pesaro degli Orfei in senso filologico, con la restituzione delle sale alla memoria e alla geniale e talentuosa vita dell’artista spagnolo e con la riapertura ai piani nobili delle meravigliose polifore, punto focale dell’architettura del Palazzo, ora pienamente valorizzata, e fonte di luce naturale modulata in base alle necessità.

Palazzo Fortuny, il percorso di visita

Il percorso di visita si sviluppa al primo piano del palazzo, eccezionale esempio di gotico fiorito veneziano, dove ancora aleggia lo spirito del genius loci, spagnolo di origine ma veneziano d’adozione: nel salone, arredato secondo lo stile Fortuny e negli ambienti attigui si dipanano le vicende di vita, artistiche e collezionistiche della famiglia che qui
abitò dal 1898 al 1956. Dalle prime esperienze con la pittura, con le copie dei grandi artisti del passato in dialogo con le opere del padre Mariano Fortuny y Marsal (1838-1874), al ciclo wagneriano, dagli splendidi tessuti stampati agli abiti plissettati, tra cui le leggendarie creazioni Knossos e Delphos di ispirazione ellenistica, alle innovazioni in ambito scenico e illuminotecnico, come la geniale ‘Cupola’ con la quale egli rivoluzionò il Teatro di inizio ‘900. Un percorso di grande fascino che dà conto della straordinaria genialità eclettica di un artista che ha perfettamente incarnato il concetto di arte totale caro a Wagner.

 

Palazzo Fortuny


S. Marco, 3958, 30124 Venezia

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