Fashion Research Italy è un polo didattico, archivistico e di innovazione e ricerca dedicato alla valorizzazione di uno dei settori chiave del sistema economico-produttivo del Paese

Ha inaugurato a fine ottobre la Fondazione no-profit Fashion Research Italy (FRI), polo didattico, archivistico e di ricerca del settore moda. Fondata da Alberto Masotti, ex patron de La Perla, FRI ha l’obiettivo di valorizzare uno dei settori chiave del sistema economico-produttivo nazionale – indissolubilmente legato al made in Italy – e di contribuire, attraverso la formazione degli addetti del comparto, alla competitività della filiera moda. FRI è in via del Fonditore 12, negli spazi completamente rinnovati della storica sede de La Perla nella zona industriale Roveri, alle porte di Bologna: frutto di un progetto di riqualificazione dello Studio Cervellati, che ospita aule didattiche, laboratori, archivi di textile design e libri, spazi espositivi per un totale di 7.000 metri quadrati.

Fashion Research Italy bologna alberto masotti la perla sgaialand magazine moda ilaria rebecchi fondazione innovazione archivio ricerca stilisti brand

Fashion Research Italy – ha dichiarato  Masotti – è una Fondazione no-profit che vuole dare un contributo tangibile alle piccole e medie imprese del settore moda. Dobbiamo essere molto previdenti se non vogliamo che queste realtà, che hanno rappresentato tanto per il made in Italy, perdano la loro competitività e venga meno così un patrimonio preziosissimo”. “Auspico – ha aggiunto – un salto culturale delle aziende verso fusioni di rete, uno sviluppo della formazione e quindi un cambio gestionale e una sempre più costruttiva vicinanza di associazioni imprenditoriali e delle istituzioni che devono credere e investire significativamente nel mondo delle manifatture di moda per salvaguardare imprese e occupazione”.

Esperienza unica nel panorama nazionale, FRI è un polo didattico: la mission è quella di supportare il comparto nell’era della smaterializzazione dei beni innescata dalla rivoluzione digitale attraverso la formazione di professionisti e imprenditori di oggi e di domani. La formazione, infatti, rappresenta uno degli asset fondamentali per garantire la competitività delle piccole e medie imprese del settore. FRI organizza e ospita il Master di primo livello in collaborazione con l’Università di Bologna in “Design and Technology for Fashion Communication”, che ha come obiettivo la formazione di professionisti capaci di progettare prodotti di comunicazione e servizi nei settori moda, lusso e lifestyle, aiutando le imprese del fashion system ad affrontare le sfide del mercato contemporaneo; FRI propone inoltre il corso di alta formazione in “Architettura per la Moda”, il primo corso di alta formazione in Italia ad aver codificato e raccolto un’esperienza decennale nell’ambito dell’architettura legata al fashion con l’obiettivo di formare progettisti in grado di confrontarsi con la natura del prodotto moda, interpretando l’identità di un marchio per tramutarla in spazio architettonico e il corso in “Archivi della Moda, heritage management”, che codifica e raccoglie le esperienze della disciplina catalografica e archivistica di prodotto in ambito fashion, lusso e lifestyle.

FRI è anche un polo archivistico: la conservazione e la valorizzazione della memoria sono il fondamento dell’evoluzione tecnologica. FRI custodisce a tal fine archivi fisici e digitalizzati di settore come la raccolta di disegni e tessuti “Renzo Brandone”, tra le più consistenti in ambito nazionale, composta da 30.000 disegni di textile design su carta e tessuto e 5.000 volumi di settore, raccolti in oltre 30 anni di attività di ricerca e sviluppo di trend e pattern di stampa. Una rigorosa campagna di inventariazione e catalogazione digitale permette di assicurare una navigazione innovativa e funzionale attraverso 51 macro aree e oltre 600 sottocategorie collegate. E il “Fondo Emmanuel Schvili”, donato dall’omonimo ex proprietario. L’archivio della Fondazione comprende inoltre un database “Fashion Photograhy Archive”: un progetto creato per raccontare, attraverso le campagne di advertising e altri materiali di comunicazione (debitamente schedati), la storia di alcuni importanti aziende del settore. “Valorizzare l’heritage – ha detto Masotti durante la conferenza – a partire dagli archivi delle aziende, è una delle principali missioni della Fondazione perché il passato è la spinta per una visione creativa del futuro”.

Ultimo ma non ultimo, FRI è un polo di innovazione e ricerca: per accompagnare e stimolare il cammino delle piccole e medie imprese verso l’evoluzione digitale, la Fondazione ospita il Punto Innovazione (P.IN), un “catalizzatore” in grado di facilitare l’incontro fra domanda e offerta di strumenti, soluzioni e professionalità di eccellenza per traghettare le realtà del territorio e non solo nell’Industria 4.0, e di fornire un concreto contributo d’innovazione al loro business. “La manifattura e il sapere artigianale – ha spiegato Alberto Masotti, Presidente della Fondazione Fashion Research Italy – devono cogliere nuove opportunità di crescita attraverso l’innovazione, la ricerca, la formazione, la memoria e l’internazionalizzazione: la moda deve trasformarsi in moda 4.0”.

 

Articolo precedenteDesirée Prada ad Arte Padova 2017: un pancione a regola d’arte
Articolo successivoCittadella capitale del mondo green con il GeoFilmFestival
Un team tutto veneto formato da professionisti in ambiti diversi. La redazione Sgaialand Magazine racconta il Veneto che funziona, appassiona, cresce ed emoziona. Quello frizzante, curioso, impegnato, spesso eccellente, sempre sgaio.